Il bugliolo
Al mattino, la massaia versava il contenuto dei vasi da notte nel bugliolo, quindi si recava nella stalla, o sull’aia per versarlo sul mucchio del letame. Nella rigida autarchia del tempo, nulla andava sprecato e il recupero dei rifiuti organici come fertilizzanti del terreno costituiva una pratica molto diffusa e lodevole.
Bugliolo (n. i. 206)
provenienza: San Vito (Leonessa)
materiale: ferro smaltato; manico in tondino di ferro; impugnatura in legno tornito
descrizione: il bugliolo si compone di due parti: il corpo di sezione tronco-conica e la parte superiore che s’incastra nel diametro del secchio, munita di tre aperture destinate a permettere il passaggio dei liquidi e a trattenere i solidi. Il bugliolo era usato come raccoglitore del contenuto dei vasi da notte. Nella parte inferiore compare, in tinta blu, il marchio: BASSANO sopra il marchio due leoni rampanti ai lati di un recipiente sormontato dalla sigla SV sotto il marchio: 24
misure: secchio: diam. sup. cm. 26, diam. inf. cm. 18,6; h. cm. 25 (senza parte superiore); parte superiore: diam. sup. cm. 26, h. cm. 6
acquisizione: dono di Maria Adelaide Di Persio
stato di conservazione: ottimo
anno: 2014
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