Ramaiolo per attingere (rammèlla).
Appeso a un manico della conca, o adagiato a galleggiare sull’acqua, vi era il ramaiolo usato sia per bere che per attingere. Di rame, con manico in ferro desinente a forma di gancio, il manière era munito di uno o due beccucci, in quest’ultimo caso, per essere impugnato agevolmente anche dai mancini.
Mestolo da attingere, ramaiolo – rammèlla (n. i. 116)
provenienza: Ocre (Leonessa)
materiale: rame stagnato all’interno, manico in ferro ripiegato all’estremità, spianato a martello e fissato al mestolo con tre rivetti
descrizione: il mestolo è munito di due beccucci in modo da poter essere usato sia con la mano destra che con la sinistra
misure: l. tot. 42, 3; mestolo: diam. 12 (esclusi beccucci) e diam. 9; h. cm. 6,8; manico in ferro: l. cm. 32 (fino all’attacco al mestolo) lg. cm. 2, spess. mm. 4
stato di conservazione: ottimo
acquisizione: dono di Augusto Ciaglia
anno: 2007
Secondo un’antica tradizione, quando, al mattino, il ramaiolo che era stato lasciato poggiato sulla superficie dell’acqua si ritrovava affondato nella conca, si interpretava il fatto come un avvertimento da parte delle anime dei defunti bisognosi di suffragio. Il tema mitico della sete dei morti è presente già dall’antichità nella cultura greca e romana.
Ramaiolo. Dalla frazione di Ocre: l. cm. 42,3; diam. cm. 14 e cm. 11,3. Collezione privata
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