Museo Civico di Leonessa (Ri)   -   (+39) 0746-923212

Strumenti per la tostatura dei cereali.
Per la tostatura dei cereali, operazione limitata soprattutto all’orzo usato per preparare il “caffè”, ci si avvaleva di tostatori di fabbricazione artigianale, detti “bruschini”. Meno frequentemente si usavano padelle con agitatore centrale munito di manico girevole. Per quanto riguarda il caffè, le rare volte che lo si usava, si comprava caffè da tostare in casa, usando la quantità necessaria all’uso immediato. Per dolcificare il caffè, bene di limitato consumo, si usava un altro ingrediente considerato “da ricchi”: lo zucchero di barbabietola comprato allo spaccio.

A Leonessa si seminava una speciale varietà d’orzo adatto alla tostatura chiamato “orzo da caffè”. Il vero caffè era un bene usato con parsimonia e solo nelle grandi occasioni. Il “caffé” domestico era preparato facendo bollire nella cuccuma l’orzo previamente tostato nel “bruschino” e macinato. I più facoltosi aggiungevano all’orzo tostato qualche chicco di caffè “vero”: «cinque o sei vaca (chicchi) la ‘n menzu, propriu come l’acquasanta» ci diceva un anziano informatore. Dopo un’adeguata bollitura, si versava nella cuccuma un po’ di acqua fredda in modo da permettere ai fondi (“la pósa”) di depositarsi sul fondo del recipiente.


Tostatori girevoli (bruschini).
Lu bruschinu” tipico consta di un cilindro in lamierino di ferro, spesso ricavato da un barattolo, munito di uno sportellino apribile a scorrimento, o mediante cerniera. Un lungo tondino di ferro, a volte munito di manico in legno, o di gancio terminale, attraversava il corpo dell’attrezzo fuoriuscendo da esso. Questa sporgenza terminale era infilata a uno degli anelli della catena del focolare, o ad altro supporto.

Cilindro per tostare grani – bruschinu (n. i. 102)

provenienza: Leonessa
materiale: ferro, lamierino di ferro e manico in legno
descrizione: l’attrezzo si compone di un cilindro rotante e di un lungo gambo in tondino di ferro, munito di manico in legno, che attraversa il cilindro fuoriuscendo per cm. 3,5. Il cilindro è munito, nel senso della lunghezza, di uno sportellino che scorre fra due guide in lamierino fissate da rivetti. Lo sportellino è munito di un’ansa in lamierino per permetterne l’apertura. Un filo di ferro, le cui estremità sono arrotolate intorno al gambo in modo da poter ruotare liberamente, scavalca il cilindro e permette di sospendere l’attrezzo al gancio del camino. Il manico, all’estremità, è fornito di un anello di ferro che permette di appendere l’attrezzo quando non è in uso
misure: l. tot. cm 72,5; gambo : diam. mm. 8; cilindro: l. cm. 13, diam. cm. 9; manico in legno: l. cm. 11; diam. max. cm. 2,7
stato di conservazione: ottimo
acquisizione: dono di Antonio Vulpiani

anno: 2012

 

Cilindro per tostare grani – bruschinu (n. i. 195)

provenienza: Leonessa
materiale: ferro e lamierino di ferro
descrizione: cilindro per tostare orzo o caffè di fabbricazione artigiana composto da un cilindro munito di sportellino chiudibile a leva attraversato da un lungo tondino di ferro munito di un’impugnatura ripiegata ad anello; l’altra estremità, spianata a martello, finisce in punta
misure: l. totale cm. 94; cilindro: l. cm. 19, diam. cm 9.5; tondino: diam. mm. 5, lg. cm. 8 l
stato di conservazione: ottimo
acquisizione: dono di Leonino Chiaretti

anno: 2014


dettaglio corpo del tostatore

 

Cilindro per tostare grani – bruschinu (n. i. 197)

provenienza: Leonessa
materiale: ferro (lamiera, lamierino, fettuccia)
descrizione: l’attrezzo si compone di due parti separabili: il fornello e il cilindro rotante. Il fornello, in lamiera munita di aperture, di fabbricazione industriale, di forma parallelepipeda, è munito di due maniglie a fettuccia assicurate al corpo mediante rivetti ribattuti. Il fornello è munito di quattro gambe ricavate da una fettuccia di ferro e, all’interno, presenta dei supporti per l’alloggio della grata su cui veniva acceso il combustibile. La grata è formata da una serie di fettucce di ferro assicurate, mediante rivetti ribattuti, a un telaio. Nella parte superiore del fornello, a destra e a sinistra, sulle pareti minori, sono presenti un foro per il passaggio del perno del cilindro e un incavo per alloggiare la fettuccia di ferro cui è fissato il cilindro e permetterne la rotazione. Il cilindro presenta a un’estremità un perno, all’altra un manico di ferro, ripiegato nella parte finale in modo da facilitare il movimento di rotazione, e di un manico di legno. La lunga fettuccia di ferro – com’è consueto in questo tipo di attrezzo – attraversa all’interno il cilindro da cui fuoriesce terminando in un perno ottenuto per battitura a caldo. Il cilindro è costruito con lamierino di ferro piegato circolarmente e assicurato, mediante battitura, a due piastre tonde di lamierino leggermente bombate. Su un lato, è dotato di uno sportellino scorrevole tra due guide, assicurate al cilindro mediante rivetti ribattuti, munito di un anello che permetteva il passaggio del gancio che serviva ad aprire il cilindro quand’era caldo
misure: fornello: l. cm. 30 (maniglie escluse) lg cm. 19,30, h. cm. 27 (comprese le gambe); cilindro: l. cm. 23, dalla punta al manico cm. 55,5; diam. cm. 14, l
stato di conservazione: ottimo
acquisizione: dono

anno: 2014


dettaglio del cilindro del tostatore

Rate this item
(0 votes)
More in this category: « Schiacciapatate Macinini »
Login to post comments

We have 231 guests and no members online